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Il Libro Fabbri di Ettore Innocente: il recupero di un'opera di pop art italiana

Autore: P. IAZURLO, G. DE CESARE, C. SERINO, F. VALENTINI

Anno: 2017

in: Lo Stato dell'Arte 15, XV Congresso Nazionale IGIIC, Bari 12-14 ottobre 2017

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Espressione della Pop Art italiana, il Libro Fabbri di Ettore Innocente (1967) è un’opera concepita in forma di grande libro da appendere al muro in cui ciascuna pagina costituisce un omaggio a un grande artista italiano della metà del '900. Prendendo spunto dalla celebre serie dei Maestri del Colore, pubblicata dalla Fabbri Editore dal 1963 al 1967, l’artista intende così sottolineare il ruolo del libro d’arte come nuovo oggetto consumistico, dilatandolo dimensionalmente come fa Claes Oldenburg con le sue repliche di oggetti quotidiani.

Le pagine, realizzate con fogli in PVC bianco con applicazioni in PVC colorato, sono fissate su un pannello ligneo interno e montate su un dorso rigido dotato di cerniere, in modo da poter essere sfogliate dal pubblico.

Dopo l’esposizione alla V Biennale des jeunes artistes tenutasi nel 1967 a Parigi ed organizzata da Palma Bucarelli, l’opera non fu più esposta e la sua collocazione andò temporaneamente persa. Recentemente è stata recuperata nei depositi della GNAM, dove era stata conservata smontata nelle diverse parti di cui si compone, in condizioni inidonee dal punto di vista microclimatico. Per questo motivo il Libro Fabbri presentava uno stato di conservazione molto diversificato con alcune parti interessate da attacchi biologici e rigonfiamento dei pannelli lignei e avanzata corrosione degli elementi metallici.

L'intervento di restauro, eseguito presso il laboratorio di restauro dei materiali dell'arte contemporanea dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro [1], ha consentito il recupero della estetica e della funzionalità dell’opera nonché lo studio sulla tecnica esecutiva e sui materiali costituitivi impiegati da Ettore Innocente, permettendo in tal modo di riscoprire un significativo esponente dell'arte italiana degli anni '60-'80, rimasto poco noto al largo pubblico per la sua indifferenza al mondo del mercato del tempo.