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Le vetrate della cappella della Maddalena, Assisi

stato di conservazione e interventi precedenti

La vetrata della Maddalena non sembra aver subito, nel corso dei secoli, interventi di restauro molto gravosi; sono tuttavia presenti numerosi piombi di riparazione di vetri fratturati. La maggior parte delle queste riparazioni è costituita da fascette di piombo sovrapposte alla frattura, che disturbano notevolmente la lettura della vetrata, perché tagliano in più parti una lastrina in origine unica.
Fortunatamente si è conservata gran parte dei profilati di piombo originali, fatto che costituisce un’eccezione giacché in passato, durante gli interventi di manutenzione, si tendeva a sostituire sistematicamente i profilati originali.
Vanno ricondotti ad interventi di manutenzione porzioni di mastice di vario colore, applicati sommariamente negli interstizi tra vetro e piombo, ma in parte utilizzato anche per risarcire piccole lacune del vetro.
Ad una sommaria osservazione, la vetrata appariva in buono stato di conservazione, considerata anche la grande quantità di piombo originale conservato. Ad una visione più approfondita, tuttavia, si sono notati fenomeni di deterioramento del vetro ben superiori alle aspettative. Sul lato esterno sono osservabili piccoli crateri, distribuiti su tutta la superficie, corrispondenti ciascuno ad un punto in cui il vetro ha subito corrosione chimica. Sul lato interno i fenomeni correlati al degrado del vetro si presentano diversamente: sono riscontrabili macchie brune e opache, localizzate per lo più in prossimità dei piombi. Particolarmente grave è il degrado dei vetri dei pannelli in basso, dove il vetro è in molti punti completamente annerito per effetti un fenomeno chimico irreversibile.
Non vi sono lacune estese della grisaglia, ad eccezione alcune lastrine, come per esempio i cartigli con il nome dei santi. Dove conservata, la grisaglia è però ben aderente alla superficie del vetro.
Depositi polverosi e coerenti ricoprivano tutte le superfici; in particolare la superficie interna era localmente coperta incrostazioni. Era presente anche un abbondante strato di nerofumo per il diffuso uso di candele. Inoltre, i piombi erano coperti da depositi prevalentemente di carbonati di piombo. Solo pochi profilati erano deformati, soprattutto ai margini dei pannelli.
In generale si può affermare che lo stato di conservazione della vetrata peggiora verso il basso, probabilmente per un fenomeno di maggiore ristagno di acqua; infatti tutta la parte del rosone sovrastante la quadrifora versa in condizioni assai migliori dei pannelli sottostanti.