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Le vetrate della cappella della Maddalena, Assisi

indagini scientifiche

Le analisi chimiche sono state condotte con lo scopo di caratterizzare i vetri e le grisaglie oltre che identificare i processi di alterazione.
A tale scopo, dalle lastrine sono stati prelevati piccoli frammenti che preparati in sezione lucida sono stati analizzati mediante microscopia ottica e microscopia elettronica a scansione oltre che con microanalisi a raggi X sia a dispersione di energia che di lunghezza d’onda.
I depositi superficiali  sono stati studiati mediante diffrazione di raggi X: tali analisi hanno consentito di mettere a punto il metodo di pulitura più idoneo.

Composizione del vetro e delle grisaglie

 I risultati delle analisi dimostrano che i vetri sono di tipo silico-potassico-calcico ottenuti fondendo miscele di silice e ceneri di piante continentali. Questo tipo di vetro è caratteristico della produzione del centro Europa tra il XII e il XV secolo. Solo il vetro verde scuro ha una composizione diversa con una concentrazione elevata di piombo.
Le grisaglie sono risultate molto eterogenee, costituite da scarsa fase vetrosa (silicato di piombo) e da particelle di pigmento rosso, a base di ossido di ferro, probabilmente ematite.  
E’ stata documentata la presenza di vetri stratificati, ottenuti sovrapponendo strati di due o tre colori, come il rosso, costituito da un sottile strato colorato fissato tra due strati di vetro incolore, e il viola, con strati alternati blu e porpora.

Alterazione del vetro

Le composizioni dei vetri analizzati sono classificabili come poco durevoli, soprattutto per la modesta quantità di silice. Le tessere vitree presentano quindi evidenti fenomeni di alterazione (opacizzazione, imbrunimento, corrosione per punti) più evidenti sulla superficie esterna e nei pannelli localizzati nella parte bassa della vetrata. Solo il vetro verde scuro si presenta in condizioni migliori, essendo costituito da un vetro con una maggiore stabilità chimica.
Negli strati di vetro alterati, formati da materiale poroso, decoeso e fragile, sono presenti anche sali (solfati, carbonati) formatesi per interazione di ioni estratti dal vetro ad opera dell’acqua con l’ambiente oltre a residui provenienti da trattamenti precedenti.
Tra i depositi superficiali, costituiti da sali di calcio come carbonati, solfati e ossalati,  non è presente la syngenite  (solfato di calcio e potassio) a dimostrazione della funzionalità della controvetrata protettiva per la vetrata in opera della cappella della Maddalena.

Le indagini su vetro e grisaglia sono state condotte da Marco Verità (laboratorio LAMA, Università IUAV di Venezia).