• home
  • Restauri - Restauri in corso

Tibiae, Museo degli Strumenti Musicali, Roma

intervento di restauro

Una volta arrivate nei laboratori dell’ISCR, le tibiae sono state oggetto di un' attenta osservazione,  sia ad occhio nudo che con l’aiuto del microscopio. Fra le altre cose, si è cercato di individuare la distribuzione dei fori e la loro probabile funzionalità.
Dopo aver realizzato la documentazione fotografica e grafica (a cura di Angelo Rubino) al fine di testimoniare più nel dettaglio le attuali condizioni dello strumento, è stata condotta una pre-pulitura delle tibiae con tamponi imbevuti di acqua-alcool per  rimuovere i residui di terriccio da scavo dalle superfici.
Il bronzo, in stato di conservazione più precario, è stato pulito meccanicamente facendo molta attenzione a non perdere piccole porzioni di lamina bronzea, già in procinto di staccarsi. In alcuni casi è stato eseguito un fissaggio preliminare delle suddette lamine con applicazioni puntuali di resina sintetica in soluzione. La pulitura è stata condotta con mezzi quali bisturi e microtrapano, scegliendo punte idonee molto piccole. In questo modo si sono rimossi i prodotti di corrosione più polverosi, rimandando la stabilizzazione della patina all’azione dell’inibitore di corrosione.
Piccole lacune delle lamine bronzee sono state integrate e stuccate con resina epossidica addizionata di pigmenti. Le integrazioni si sviluppano lungo i sollevamenti della lamina superiore e ne garantiscono l’adesione con quella inferiore in modo da impedirne il distacco.
Successivamente, è stato applicato l’inibitore di corrosione e le superfici metalliche sono state protette con resina acrilica in soluzione.
Una volta terminato il restauro delle superfici, è stato necessario eseguire un supporto per il manufatto. Questo è infatti in frammenti, come si è detto, e pertanto non maneggiabile senza particolare cura. Le due tibiae sono state disposte su di un’unica base in Plexiglas  con un’angolatura di circa 30 gradi tra le due canne, come da raffigurazioni antiche nei quali compaiono dei suonatori di auloi.

Attualmente si è costituito un gruppo di lavoro con la collaborazione di Roberto Stanco e Cristina Majnero dell’Associazione Ludi scaenici, che sta studiando la possibilità di realizzare una copia dello strumento antico, che dovrebbe essere costruita utilizzando gli stessi materiali e procedimenti  tecnici antichi che sono emersi dal presente studio. La finalità della ricostruzione è quella di fare rivivere lo sconosciuto suono di uno strumento musicale antico.