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Il parato in cuoio della Zambra del Misello nel Vittoriale degli Italiani

indagini scientifiche

Dopo un’accurata documentazione mediante video microscopia della morfologia dei materiali costitutivi (recto e verso) e delle forme di degrado, si è proceduto al campionamento di microprelievi che sono stati sottoposti ad analisi biologiche e chimiche quali la microscopia ottica (MO), analisi colturali, microscopia elettronica a scansione con microsonda ai raggi X (SEM-EDS), analisi micro-infrarossa (FTIR), test microchimici e misura della temperatura di contrazione (Tc).

L’analisi al SEM-EDS di una sezione trasversale del cuoio evidenzia la presenza degli elementi alluminio, zolfo, sodio, cloro e, in minore quantità, cromo, relativi ad una concia mista alluminio-cromo, mentre la positività al test ferrico indica la presenza di tannini, forse dovuta ad una concia mista allume-vegetale o ad una tintura con tannini della pelle già conciata.

I bassi valori ottenuti nella misurazione della Tc indicano il forte stato di degrado e la scarsissima resistenza idrotermica della pelle; inoltre la concia all’allume non conferisce alla pelle elevata resistenza all’acqua. La pelle dorata dei nastri presenta invece migliori condizioni conservative e una temperatura di contrazione di 56°C.

Le alterazioni maculari del telo D hanno fatto ipotizzare, per il loro aspetto, una possibile colonizzazione microbica: le analisi microscopiche e colturali eseguite non hanno però rilevato presenza di microrganismi.  In un caso oltre al collagene sulle macule è stato riscontrato anche materiale di tipo polisaccaridico, forse imputabile a un residuo di soluzione acquosa zuccherina fortuitamente schizzata sul manufatto. La diffusa presenza di cristalli bianchi tra le fibre di cuoio, maggiormente visibili in corrispondenza delle macchie brune, è verosimilmente da riferire a sali solubili di cloro e di zolfo. Sul lato grana, al di sotto dei margini ripiegati per la cucitura una fluorescenza UV giallo-arancio ha evidenziato la presenza di materiale organico: l’amido ed il glutine evidenziati dall’analisi infrarossa e dal test di Lugol sono pertanto riferibili ad una colla di farina impiegata come adesivo per fermare la cucitura.

Sulla pelle dorata del nastro impiegato per rifinire la cucitura delle pelli l’analisi al SEM-EDS e il test ferrico hanno riscontrato la presenza di una concia al cromo, trattata con tannini per una seconda concia o tintura. Il nastro in cuoio è stato dorato con foglia d’oro ad elevato grado di purezza, incollata alla pelle con colla d’amido.

Campioni prelevati dai filati utilizzati per le cuciture sono stati osservati allo stereomicroscopio e al MO in luce trasmessa per identificarne le fibre costitutive e valutarne lo stato di conservazione. Dalle osservazioni risulta che le fibre di seta sgommata dei filati di giuntura dei nastri dorati presentano un miglior stato di conservazione rispetto alle fibre del filato di cucitura delle pelli del telo, che sono invece abbastanza degradate.