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La cassaforte della casa dei Vettii, Pompei

intervento di restauro

Dopo il cantiere in situ, finalizzato a garantire la movimentazione e il trasporto del manufatto a Roma, l’intervento ha preso avvio presso il Laboratorio dei Metalli e Leghe con la realizzazione delle controforme in poliuretano espanso per il posizionamento in orizzontale ed il successivo ribaltamento del pannello frontale e dei due laterali. Questo ha permesso di rimuovere, meccanicamente e con impacchi di acetone, sia il legno moderno che gli altri materiali di restauro.
Per eliminare gli strati di corrosione delle leghe di ferro, spessi e deformanti, sono state eseguite puliture meccaniche con microtrapano dentistico di parte delle superfici. I trattamenti successivi di inibizione della corrosione delle modanature in lega di rame sono stati limitati ai cinque piedi, successivamente protetti con resina acrilica.
Per due piedi l'intervento è stato completato fino alla realizzazione di due diversi prototipi di supporto, sperimentando soluzioni che giungessero alla ricomposizione e presentazione finale.
Nel 2008 il completamento dell’intervento, l’esecuzione del supporto definitivo e la documentazione grafica conclusiva sono stati affidati al Consorzio Kavaklik di Roma.
La progettazione del nuovo supporto, un telaio in acciaio cui sono vincolati pannelli in plexiglass, si è basata sulla determinazione, scaturita dal nostro studio, delle misure di massimo ingombro dell’antica cassa lignea, risultata più lunga di quanto ipotizzato nel restauro ottocentesco Per stabilire le dimensioni della struttura in acciaio si è dovuto tener conto, inoltre, del diverso spessore dei frammenti originali, diverso a seconda di quello del legno antico aderente, calcolando un ulteriore margine per non rischiare un contatto diretto tra questi e il supporto. L’uso di ancoraggi regolabili ha permesso poi di posizionare i frammenti, in modo tale che la loro superficie venisse a trovarsi sul medesimo piano.
Il materiale prescelto per le sue caratteristiche è stato il plexiglass, per le sue peculiari caratteristiche: trasparente per consentire l’osservazione delle parti di legno originali sul retro, ma modificato, mediante l’apposizione di una pellicola bruna, per accordarsi cromaticamente con i frammenti antichi superstiti.
La cassaforte si trova attualmente esposta in una sala del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, protetta dal contatto diretto con i visitatori. Il reperto è stato posizionato sul calco in vetroresina del basamento originale in pietra, eseguito dai restauratori dell’ISCR durante le fasi iniziali dell’intervento conservativo come ulteriore elemento che agevolasse la comprensione delle misure originali della cassaforte.