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La cassaforte della casa dei Vettii, Pompei

indagini scientifiche

Al termine del cantiere didattico finalizzato a garantire la movimentazione e il trasporto della cassaforte, e prima di giungere presso i laboratori di restauro dell’ISCR, il manufatto fu trasferito a Terni presso la Società ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, per essere sottoposto ad indagine radiografica.
Nel corso del restauro presso il Laboratorio Metalli e Leghe dell’Istituto sono stati effettuati dei prelievi del legno di cui era costituita la cassa per riconoscerne la specie. L’analisi delle sezioni trasversali e longitudinali  ha portato all’identificazione del legno di olmo.
Per confermare analiticamente le differenze osservate fra le modanature in bronzo dei cinque piedi sono state eseguite analisi quantitative per determinarne il contenuto di rame, che non hanno però evidenziato significative differenze.
Sono state inoltre eseguite analisi isotopiche del piombo su campioni di bronzo prelevati da parti originali e di rifacimento, per identificare le miniere di provenienza e di conseguenza le cronologie.
Per quanto riguarda l’identificazione degli altri materiali utilizzati nei restauri storici, le analisi chimiche hanno provato che il mastice utilizzato come adesivo tra le parti metalliche e la cassa lignea moderna è una miscela di colofonia, trementina veneta e gesso.  Per la stesura di protettivo che ricopriva indistintamente parti antiche e moderne è stata usata una colla proteica.
Prima di procedere al restauro, è stato infine necessario analizzare i prodotti di corrosione dei diversi metalli e leghe.