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Restauri conclusi
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Elefantino di piazza della Minerva a Roma
L’Elefantino di Piazza della Minerva a Roma - commissionato da Papa Alessandro VII Chigi a Gian Lorenzo Bernini che lo progettò avvalendosi per la realizzazione (1667) dello scultore Ercole Ferrata, suo collaboratore abituale - è stato riconsegnato alla pubblica fruizione dopo un restauro integrale durato circa sei mesi che ha restituito la piena leggibilità dell’opera nella sua straordinaria bellezza e raffinatezza esecutiva, sulle quali restano armonicamente, a testimoniare l’irreversibile passaggio del tempo, le tracce e le patine preziose che la storia ha sedimentato.
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Gli interventi di restauro sono stati progettati e diretti dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (già Istituto Centrale del Restauro), in accordo con Roma Capitale (Sovrintendenza ai Beni Culturali Direzione Tecnico Territoriale U.O. Monumenti di Roma), proprietaria del monumento.
Al restauro hanno partecipato, per un mese, gli allievi della Scuola di Alta Formazione dell’ISCR, nell’ambito delle attività pratiche in cantiere previste dal programma didattico, settore materiali lapidei (anno accademico 2011-12). Gli allievi sono stati guidati da restauratori specializzati, appartenenti allo stesso Istituto, in un rapporto docente discente di uno a tre.
Il costo complessivo dei lavori è stato di € 70.000,00 interamente erogati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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Baia sommersa, Terme di Punta dell'Epitaffio. Pavimento in opus sectile
L’ambiente pavimentato in opus sectile presenta la forma di un rettangolo irregolare; si trova 50 metri a est di Punta dell’Epitaffio, ad una profondità media di 3,70 m, nel punto in cui termina il tratto della Via Herculanea che conduce a Portus Iulius e fa parte del gruppo di strutture identificate come un complesso termale di Punta dell’Epitaffio. L’ambiente, identificato grazie alla segnalazione di un subacqueo sportivo nel 2010, era coperto da un sottile strato sabbioso di circa 10-30 cm a seconda del settore, parzialmente rimosso durante la ricognizione effettuata lo stesso anno allo scopo di verificare lo stato di conservazione della pavimentazione marmorea sottostante. Al termine di questa breve operazione, durante la quale si è potuto rilevare approssimativamente i limiti dell’ambiente in oggetto, nonché lo stato estremamente frammentario delle lastre pavimentali, si è proceduto con una nuova ricopertura sabbiosa al fine di proteggere la pavimentazione in attesa di un intervento di recupero. Nel mese di giugno 2011 si è proceduto con la pulitura dell’ambiente a cui ha fatto seguito un intervento di restauro conservativo, il tutto finalizzato all’inserimento del sito all’interno del percorso di visita subacqueo relativo al Ninfeo-Via Herculanea, già aperto al pubblico.
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Baia Sommersa, Via Erculanea
L’intervento di restauro del 2005, progettato e diretto da Roberto Petriaggi, è stato richiesto espressamente dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei che aveva in progrmma la realizzazione dello scavo e musealizzazione di questo settore del Parco Sommerso di Baia. Tale intervento eseguito su un breve tratto della strada si poneva come preliminare intervento pilota per definire un protocollo metodologico da utilizzare in un futuro per il restauro, da eseguirsi su un tratto significativo della strada romana.
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La peschiera della villa romana di Torre Astura, Nettuno, Roma
L’intervento di restauro è stato eseguito nel 2001 su tre vasche della peschiera della villa romana risalente al I sec. a.C., (cfr. F. Piccareta, Astura - Forma Italiae - Firenze, 1977), e si inquadra come cantiere sperimentale del Progetto Restaurare sott´acqua.
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