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Turbine antologia, Stefano Arienti, Milano

intervento di restauro

Preceduto da un interessante colloquio in laboratorio con l’artista, durante il quale ci si è utilmente confrontati sulle tecniche d’esecuzione, il lavoro ha avuto inizio dall’elemento maggiormente danneggiato, ovvero dal volume spaccato in due parti.

Per poter restituire verticalità e stabilità a questo elemento, è stato indispensabile procedere al cauto dispiegamento delle pagine, che naturalmente non hanno perso il segno della piegatura originale, documentata graficamente in modo minuzioso in tutte le sue varianti. Questa inevitabile operazione ha consentito di percorrere a ritroso, e quindi meglio comprendere, la tecnica esecutiva utilizzata dall’artista.

Successivamente, si è micro aspirata la polvere e si sono risarciti gli assottigliamenti, le lacerazioni e le lacune della carta, procedendo poi ad eliminare le deformazioni dei fogli con una umidificazione indiretta e localizzata. L’insieme di queste operazioni ha permesso di ristabilire gradualmente la planarità di ciascuna pagina, conferendo al contempo maggiore consistenza alla carta ed eliminando  le zone “vuote” che si erano venute a creare tra i gruppi di pagine afflosciate.

Una volta ripristinata la planarità e la consistenza delle due porzioni del volume, si è proceduto alla sua ricomposizione, mediante un sistema di rilegatura messo a punto a seguito di numerosi test di invecchiamento artificiale eseguiti su provini realizzati con materiali simili a quelli originali, utilizzando adesivi e materiali di supporto diversi (vedi sottoscheda  Diagnostica – Fisica).

Terminato l’assemblaggio, si è proceduto alla ricomposizione dell’oggetto mediante il ripristino delle piegature originali, facilitato anche dalla documentazione grafica già realizzata.

Successivamente, sono state inserite all’interno delle pagine numerose strisce di carta idonea alla conservazione, opportunamente sagomate e invisibili dall’esterno, per aiutare i manufatti a conservare nel tempo la volumetria e l’assetto verticale.

Infine, per mantenere accostati i due piatti della coperta di ogni elemento, è stato messo a punto un sistema reversibile e non invasivo.  All’interno della piegatura delle copertine sono state infatti nascoste due strisce di carta permanente, su cui sono stati applicati piccolissimi magneti: attraverso la leggera attrazione esercitata dalle calamite, i due piatti della coperta  sono mantenuti a contatto tra loro, assicurando la chiusura dell’oggetto senza intervenire direttamente sullo stesso.

 

Il sistema conservativo ed espositivo

E’ stata  progettata e messa in opera, per i singoli elementi,  un’ apposita struttura di sostegno in acciaio, costituita da una base circolare disegnata sulle singole, diverse basi degli originali ma con dimensioni leggermente inferiori, rivestita con carta idonea alla conservazione, e da un perno centrale dotato alla sommità di una maniglia per il trasporto, removibile in caso di esposizione.

Ogni elemento di Turbine Antologia è stato infine inserito all’interno di una scatola specificamente studiata, realizzata a misura in poliacrilato trasparente, fornita di coperchio, manigliette laterali per la movimentazione in sicurezza e di un sistema interno di bloccaggio dell’elemento verticale di sostegno, che garantirà la buona conservazione dei singoli oggetti.