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Le vetrate della cappella della Maddalena, Assisi

tecniche di esecuzione

La vetrata della Maddalena è composta da lastrine vitree di una limitata gamma di colori: varie tonalità di giallo, verde scuro e chiaro, blu, rosa incarnato, rosa fucsia, rosso e viola, oltre a vetro incolore.
Le diverse cromie del vetro sono state ottenute tramite l’aggiunta di ossidi metallici all'impasto fuso. Solo i vetri rossi e un viola sono stati ottenuti per 'stratificazione': per il vetro rosso, un sottile strato di vetro intensamente colorato è inserito tra due strati di vetro incolore, mentre per il viola si osserva, in sezione, la successione di vari strati di vetro porpora e blu sovrapposti. Questa tecnica (‘vetro incamiciato’), inusuale per le vetrate italiane di questo periodo, era comunemente usata  nelle vetrate medioevali nord europee per aumentare la gamma cromatica.
Le lastre di vetro, eseguite con la tecnica del 'cilindro', sono state tagliate tracciando la linea di contorno desiderata con un ferro incandescente sulla superficie del vetro e bagnando subito dopo con un liquido. Per effetto della forte escursione termica il vetro si fratturava lungo la linea tracciata. Successivamente, il taglio è stato rifinito con il grisatoio, uno strumento che permette di staccare schegge di vetro lungo il perimetro della tessera per ottenere l’esatto profilo desiderato.
Dopo aver composto la vetrata accostando le diverse tessere vitree, è stata applicata la grisaglia, un materiale composto da vetro bassofondente ed ossidi metallici coloranti. Normalmente la pittura veniva stesa a pennello sulla faccia interna della vetrata, ma in questo caso il pittore ha rinforzato alcuni tratti anche dall’esterno. Sono inoltre presenti alcune decorazioni eseguite 'a levare': dopo aver steso uniformemente la grisaglia con un pennello largo, l’artigiano l’ha rimossa parzialmente con una punta, definendo così un motivo ornamentale luminoso.
Una volta applicata la grisaglia, le lastrine di vetro sono state poste nella fornace a circa 650°C, per far fondere parzialmente la materia pittorica e farla fissare al vetro di supporto.
Dopo la cottura si procedeva alla 'impiombatura' inserendo i vetri tra le alette di un listello di piombo con sezione ad H realizzato per fusione. I giunti dei profilati sono saldati con una lega a base di piombo e stagno.
Infine, i pannelli vetrari sono stati montati nel vano della finestra. Ciascuno dei pannelli è poggiato su sostegni metallici murati nello stipite della finestra e sigillato lungo il perimetro con malta.