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Rotella da parata in cuoio. Museo Bagatti-Valsecchi, Milano

stato di conservazione e interventi precedenti

Lo stato di conservazione della rotella appariva condizionato in maniera significativa dagli esiti di un accurato quanto radicale intervento di restauro effettuato, presumibilmente  tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. Nel corso di tale intervento, volto a restituire al manufatto la sua integrità e funzione d’uso, il rivestimento in cuoio era  stato rimosso dal supporto ligneo - integralmente dal lato concavo e solo parzialmente da quello convesso - per consentire il  consolidamento della struttura lamellare. L’impiego di chiodi industriali, distribuiti su tutta la superficie, ma in particolare lungo la fascia perimetrale della rotella, è stato evidenziato dall’indagine radiografica.    Il rivestimento era stato in seguito riposizionato sulla struttura lignea con una colla di origine animale, curando il raccordo tra la parte interna e quella esterna con una striscia di cuoio nuovo.   Sulla faccia concava della rotella, dove l’adesione comportava maggiori difficoltà, il cuoio era stato anche inchiodato seguendo scrupolosamente, nella distribuzione dei chiodi, il passo degli originali cavicchi lignei. Per occultare alla vista i chiodi e omogeneizzare le imperfezioni del cuoio, le superfici erano state quindi trattate con un grasso pigmentato di nero.  A completamento dell’intervento due nuove maniglie per l’imbracciatura della rotella erano state applicate in sostituzione delle originali. 

Periodici trattamenti d'ingrassaggio erano seguiti nel tempo con finalità manutentive.

Il rivestimento in cuoio presentava lesioni e deformazioni provocate dalle variazioni dimensionali (in particolare contrazioni) del tessuto fibroso così come  della struttura lignea a cui era vincolato e da cui si era gradualmente distaccato. La fenomenologia dei danni si configurava di particolare gravità sulla faccia interna della rotella, dove la contrazione del cuoio aveva prodotto irrigidimenti e rigonfiamenti così pronunciati da arrivare a sradicare diversi chiodi dalla loro sede.  Anche le lesioni mostravano lembi non combacianti e disposti su piani sfalsati, lasciando intravedere la struttura lignea sottostante.

Le superfici decorate erano offuscate da consistenti depositi di grasso che oltre a inglobare notevoli quantità di polvere e sporcizia andavano a colmare gli incavi del modellato ottundendo le linee del disegno e privando di incisività i rilievi.  La presenza di sostanze grasse in quantità eccessive aveva inoltre alterato lo scambio igrometrico del cuoio, contribuendo alla progressiva disidratazione delle fibre e all’irrigidimento del materiale. Tutti gli elementi metallici mostravano segni evidenti di ossidazione.

Contrariamente al rivestimento in cuoio la  struttura lignea della rotella conservava senza gravi distorsioni la sua forma originaria e l’intervento di consolidamento delle lamelle per chiodatura appariva ancora funzionale.