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Il parato in cuoio della Zambra del Misello nel Vittoriale degli Italiani

tecniche di esecuzione

Nell’ideare il parato, Cadorin ripropone la tradizionale struttura delle tappezzerie dorate e dipinte della tradizione veneziana dei secoli XVI-XVIII.

Il parato è composto da pelli squadrate (cm 50x30) unite mediante cucitura ed è suddiviso in 11 teli di differenti dimensioni, inseriti all’interno di specchiature, più o meno ampie, predisposte nel rivestimento ligneo delle pareti.

Per la manifattura sono state impiegate pelli di pecora scamosciate, ovvero conciate a pieno fiore e rifinite sul lato carne con una sottile peluria ottenuta mediante abrasione. Tale rifinitura è posta nel parato sul lato esterno, conferendo alle superfici un aspetto vellutato. Le pelli sono sottili, morbide al tatto ed hanno una colorazione tenue sulla tonalità del beige (sabbia). La loro estrema sottigliezza conferma l’utilizzo di una pelle spaccata o comunque ridotta di spessore.

Il sistema di giunzione delle pelli si avvale di due diverse tipologie di cucitura: una avente funzione strutturale di collegamento, l’altra essenzialmente decorativa. La prima è eseguita a macchina dal verso, mentre la seconda, a sopraggitto, è costituita da un sottile ma vistoso nastro di pelle dorata.

La pelle, nel suo spessore, risulta di una tonalità chiara che depone, in merito alla concia, a favore della tecnica all’allume, con cui si ottengono pelli di colore bianco o avorio dotate di particolare morbidezza. Pertanto la colorazione di superficie deve essere stata ottenuta con una tintura, diversamente da quanto avviene con la concia al vegetale, che dà luogo a pelli connotate da una connotazione bruno-marrone in tutto il loro spessore.